venerdì 27 luglio 2012

un bell'articolo di Repubblica.it su Come Non Detto!


Montanari, ma quale Libanese
"Sono una drag e mi chiamo Lola"

L'attore en travesti nella commedia "Come non detto", di Ivan Silvestrini, al cinema dal 7 settembre. "Aiuto il protagonista a fare coming out. Una situazione in cui molti possono riconoscersi". Trucco, tacchi e abiti femminili: "Sono mostruoso..."

di ALESSANDRA VITALI
ROMA - Non si capisce se è molto bello o tremendamente brutto. Lui taglia corto: "Sono mostruoso. Ma è divertente...". Di certo, Francesco Montanari è diverso da come il pubblico è abituato a conoscerlo. Diverso dal Libanese, il capo spietato della banda di Romanzo criminale - La serie, dal commissario Malerba di Sotto il vestito niente - L'ultima sfilata, dal benzinaio di Tutti al mare, dal furbetto di Oggi sposi, dal poliziotto portato a teatro in Killer Joe. Vestito da donna non s'era ancora visto. Anzi, da drag queen, che è un'altra cosa. 


Parrucca rossa, labbra dipinte, trucco pesante, abiti di piume e paillettes, l'attore romano è fra i protagonisti diCome non detto, al cinema dal 7 settembre, commedia che segna il debutto al lungometraggio di Ivan Silvestrini. Montanari è Giacono che è anche Lola, "sono il migliore amico del protagonista - spiega l'attore - un ragazzo molto giovane, di vent'anni, che non ha il coraggio di rivelare alla famiglia il proprio orientamento sessuale. E il suo amico-amica, insieme ad altri personaggi, lo aiuta a fare coming out. Che poi è il tema intorno al quale gira tutto il film". La storia di Mattia (l'attore Josafat Vagni), in procinto di trasferirsi a Madrid dal compagno Eduard (José Dammert) per aggirare l'impaccio di dover dire alla famiglia "sono gay". Ma Eduard, convinto che invece lui e Mattia abbiano la benedizione dei familiari, lo brucia sul tempo e lo raggiunge a Roma, dove vive, proprio per conoscere i suoceri (Monica Guerritore e Ninni Bruschetta). Con conseguente commedia degli equivoci. 


"Ivan ha 29 anni, la sua è un'opera prima - spiega l'attore - la storia è bella e racconta una situazione in cui molti possono riconoscersi perché spiega come sia difficile parlare della propria omosessualità in famiglia, e lo fa usando i toni della commedia. Nel film, io aiuto il protagonista ad accettare se stesso". Il suo personaggio invece, Giacomo/Lola, "ha una lavanderia ma sogna un'altra vita e di notte si trasforma, da drag queen realizza il suo sogno, in fondo è un'attrice mancata". Tutta un'altra storia, insomma, rispetto al Libanese, il personaggio che lo ha reso celebre, "ma che fatica quelle due ore e mezzo di trucco, e tutto il resto... Mi chiedo come facciano le donne a camminare sui tacchi, ma ho superato la prova, anche se porto il 45...".


Del film, il regista dice che "è scritto col cuore, e a me colpire al cuore piace, ci sono molti elementi nella storia, che trovo universali e che trascendono l'argomento 'omosessualità'. Tutti - continua Silvestrini - ci sentiamo diversi e incompresi per qualcosa, e tutti lottiamo con noi stessi per liberarci. Penso che sia bello fare un film che parli dritto a chi sta cercando la forza di non doversi più nascondere. Dopo averlo visto, spero che in tanti si sentano meno soli".




altre foto di scena le trovate qui!

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